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Una raccolta di scritti di viaggio che ha la forza e l'immediatezza di un romanzo. Gli anni dall'adolescenza alla maturità di una delle maggiori figure femminili della letteratura beat, tra poesia, viaggi, amore, sesso occasionale, droghe e filosofie orientali. Un itinerario che parte da lontano, quando a soli sedici anni Janine Pommy Vega lascia la famiglia e il New Jersey e si trasferisce a New York, affascinata dal fermento e dalla carica sovversiva della Beat Generation. Sposa il pittore Fernando Vega e con lui vive tra Israele, Parigi e Ibiza conducendo un'esistenza sregolata, on the road, sospesa tra appagamento e insoddisfazione, droga, alcol e reading di poesia. Dopo la morte del marito, continua da sola il proprio viaggio, prima in Europa, verso i luoghi legati al culto della Grande Madre, poi in Amazzonia, in Perù e in Nepal. Pubblicato nel 1997 dalla City Lights Books di Lawrence Ferlinghetti, e ora tradotto per la prima volta in italiano, "Sulle tracce del serpente" è la storia di un percorso di purificazione, l'iniziazione al mondo dell'interiorità scandito da riflessioni intime e da considerazioni sulla cultura, sulla letteratura, sull'autonomia dello spirito femminile. Ma è anche il racconto della quotidianità e la descrizione dei paesaggi, la vita nella giungla amazzonica, la scoperta dell'energia sessuale della natura. Sensazioni, ambienti, incontri, eccessi, in un'opera in cui viaggio e letteratura si fondono in un unico respiro.